Queste le foto che arrivano oggi dalla capitale armena Yerevan, è stato istituito un lutto nazionale di tre giorni per commemorare i defunti della guerra e la gente ha fatto una processione attraverso la città partendo da Piazza della Repubblica per recarsi fino al Pantheon militare di Yerablur. Durante questi ultimi giorni sono stati recuperati i corpi di 1000 tra soldati e civili morti che si vanno ad aggiungere ai 1200 accertati durante la guerra e ancora altrettanti non ancora recuperati. Un vero disastro.

La gente si è riunita a dimostrazione che niente, nemmeno la paura del contagio può fermare un popolo stanco della guerra e di tutte le conseguenze che porta è porterà. Questa è la dignità del popolo armeno.

Non c’è nessuna certezza adesso, tanti sfollati che non sanno cosa faranno domani, senza più niente, ne casa ne lavoro, in capitale si sono organizzati per distribuire cibo e vestiario, stanno arrivando aiuti dalla Russia e da diverse associazioni Armene dislocate un po’ ovunque nel mondo, gli armeni della diaspora si organizzano, chi ha venduto libri, chi quadri,chi tappeti, chi borse,ognuno da quello che ha per raccogliere denaro per aiutare gli sfollati dell’Artsakh però é un aiuto momentaneo, capiamo bene che poi si dovrà pensare a dove collocare queste persone e a dar loro un futuro dignitoso.

C’è tanto da fare per ripartire e anche in questi giorni sono arrivate notizie di attacchi in due villaggi dell’Artsakh da parte dei soldati azeri con cattura di prigionieri armeni. Questo ha fatto intervenire subito la Russia che ha riportato le cose al loro posto ma questa è la dimostrazione che la pace in quel territorio è e sarà molto difficile, c’è bisogno di tante trattative che speriamo possano dare dei frutti anche se la gente non ci crede più. C’è molto malcontento e sfiducia, c’è paura che la guerra possa tornare anche perché Erdogan e Aliev continuano a minacciare gli Armeni.

Questo è quello che vivono i nostri amici armeni ogni giorno, senza contare poi che bisogna pensare anche al recupero dei soldati feriti, sia fisico che psicologico. Anche il nostro Artush sta cercando di recuperare ma sarà un percorso molto lungo e per il momento non ha recuperato ancora nulla, ne l’ udito ne la parola, dicono che sia dovuto a un blocco psicologico, che bisogna aspettate, speriamo sia così è confidiamo che possa davvero tornare alla normalità.

Continuerò a tenervi informati intanto pensiamo anche noi, nel nostro piccolo ad aiutare questo paese in difficoltà, anche se,a causa dei nostri problemi, e sappiamo bene che purtroppo anche qui ci sono molte famiglie in difficoltà a causa delle conseguenze della pandemia, qualcuno quest’anno non potrà aderite all’iniziativa, possiamo comunque parlarne con le persone e far conoscere questa realtà e questo popolo.

Sonia Magoga del gruppo amici di Panik

album fotografico

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