IL NOME


Etimologicamente il nome “ Fossalta “ deriva dal latino “ fòvea àlta “, che significa “ fossa profonda “.
Perché questi due termini? Forse un avvallamento – deviazione del Piave stesso.
La denominazione, però, del paese o meglio della nostra “ villa “ (villaggio… borgo) fu, fin dal 1191, quella di “ Campolongo de Fòvea Alta “ perché il primo nucleo di abitanti si formò in questa zona ancora oggi esistente. Dal 1494 compare una seconda denominazione: “ Fossalta Plàvis “.

IL TERRITORIO


Il territorio di Fossalta fu possesso del Patriarcato di Aquileia che, dal 1191, ne esercitò i diritti ecclesiastici, politici e civili.
La cura spirituale di Fossalta fu esercitata, dal sec. XIII al 1808, dai Monaci Benedettini di S. Maria del Pero di Monastier e, contemporaneamente, anche dalla Parrocchia di Noventa di Piave, fino al 1854.
Ben presto, i diritti patriarcali furono ceduti in feudo a dei nobili trevigiani, che presero il nome “Da Fossalta “.
Questi signori, che sembra avessero anche un castello nelle nostre terre, detennero il feudo fino al 1260, anno in cui esso passò sotto la giurisdizione prima degli Ezzelini Da Romano, poi del “ Libero Comune di Treviso “ ed infine sotto il governo del Vescovo di Treviso.
Tali trasferimenti causarono numerose e lunghe guerre di parte. Infatti, con la caduta degli Ezzelini, non cessarono né le ostilità né i fatti d’arme lungo la doppia riva del Piave: sappiamo che gli Scaligeri, i Carraresi, gli Imperiali, scesi più volte contro Treviso per dominarla, e contro Venezia per annientarla, tormentarono non poco il “ borgo “, facendone un campo di battaglia.
I nostri antenati furono costretti a ricostruire molto spesso i loro “ casòni “ abbattuti o devastati da queste soldatesche: i Fossaltini mai si perdettero d’animo, perché sempre sorretti e aiutati dalla Repubblica di Venezia che sempre offrì loro occasioni di scambi, di commercio, di risarcimenti e di costruzioni.
E’ noto che è opera dei Veneziani sia il taglio della Fossetta (magnifica realizzazione del 1495 dell’idraulico Marco Corsaro, funzionante in Fossalta dal 1550 e chiusa a Capo d’Argine (“Cào Arzere“ nel sec. XVIII ), sia il colossale lavoro dell’Argine S. Marco , durato quasi dieci anni (1534 – 1543). In questo periodo sorsero, fra le ubertose campagne fossaltine , le ridenti ville, che molti dei nostri nonni ricordano ancora con entusiasmo e nostalgia: le ville dei Da Lezze (poi della contessa Elena Prina di Breganze), dei Da Mula Contarini (poi degli Alberti e dei Gradenigo), dei Pisani (poi dei Varisco), dei Bragadin (poi di Fioravante Crico) e dei Badoèr (poi dei Trentin-Borin-Ferrari-Costacurta, Magagnin e Fregonese).

 

Villa Varisco

Costruita tra il XVI e il XVII