LA COMUNITA’ CRISTIANA


Ci si chiederà: “ Che importanza hanno i fatti suddetti con la storia della Parrocchia? “


Di per sé nessuna importanza ma nel contesto di povertà e di lotta per la vita, sul piano politico, sociale ed economico, i nostri avi svilupparono il germe della fede gettato, sembra nella seconda metà del sec. IV dai Vescovi del Patriarcato di Aquileia, che diffusero nelle nostre zone la devozione ai martiri Ermagora e Fortunato patroni, appunto, di Aquileia.

 

 

Il Vescovo Ermagora e l’Arcidiacono Fortunato

– Patroni di Fossalta

 

 


La fede si sviluppò in modo particolare nel secolo XIII, grazie al lavoro dei  Monaci Benedettini che costruirono nella zona detta “Campolongo” ( lungo campo che si estendeva pressappoco dalle zone “Lampol – Parigi – Carbonere” fino all’attuale Campolongo), e precisamente alle Carbonere sul terreno Bonetto – De Rocco in via Tripoli, la prima Chiesetta dedicata ai Martiri suddetti, e chiamata dagli abitanti del villaggio “Chiesa di S. Marcuola”.


La cura spirituale fu esercitata sia dai Monaci sia dal Parroco di Noventa: tra loro vi furono sempre liti a non finire, per questioni riguardanti i benefici ecclesiastici. Dalla prima metà del 1600 al 1791, poi, sempre per i medesimi motivi, si ebbero “lotte di sagrestia” anche con le Parrocchie di Fagarè e di S. Andrea di Barbarana.


Nella prima metà del secolo XVII giunsero a Fossalta i PP. Cappuccini chiamati appositamente dai nobili Da Mula-Contarini.


Accolti con immensa gioia dagli abitanti, nel giro di poco tempo, e con l’apporto del veneziano Marco da Mula, che in Fossalta, Noventa e Zenson, possedeva palazzi e terreni, erigono nell’attuale Lampol un lazzaretto con accanto la Chiesetta col titolo di “S. Francesco al Passo del Piave”.


La presenza dei figli del “Poverello di Assisi”, che contemporaneamente esercitavano il  Ministero anche nell’Oratorio di S. Francesco situato in Piazza, fece sì che i Benedettini e il Parroco di Noventa, pur continuando la loro opera spirituale in tutta la zona, limitassero di molto la sorveglianza e la padronanza nei confronti della Comunità di S. Marcuola.